2004
VISITA GUIDATA AI FANTASMI
(Performance video-teatro)
Prima Esposizione: Villa Medici di Cerreto Guidi, 27 marzo 2004
Sinossi: Il 27 marzo 2004 alle 14.30 parte da piazza Santa Maria Novella, a Firenze, un autobus che fa rotta verso il Complesso monumentale della Villa Medicea di Cerreto Guidi.
Invece di insistere sulle opere d’arte rinascimentali e contemporanee, Lorenzo Pizzanelli introduce il pubblico alla conoscenza delle personalità che hanno vissuto all’interno della Villa Medicea, contribuendo a donare al luogo la sua ben distinta identità.
L’architettura non narra se stessa, ma prende voce attraverso le parole dei fantasmi che abitano tra le sue mura: il conte Guido, Cosimo I de Medici, la fidanzata di un fantomatico Alfredo ed Isabella de Medici.
Attori
Ugogiulio Lurini
Silvia Franco
Damiano Daresta
DALLA PERFORMANCE AL VIDEO: VISITA GUIDATA AI FANTASMI DI LORENZO PIZZANELLI
Silvia Bottinelli
Un pomeriggio limpido di alta primavera apre le quinte su una vicenda affascinante, intessuta di misteri e ironia. E’ il 27 marzo del 2004 e Lorenzo Pizzanelli aspetta puntuale un folto gruppo di turisti ad un passo da Santa Maria Novella, nel cuore di Firenze. Da qui parte un autobus che conduce gli impazienti visitatori fuori dalla città e dalle cose conosciute dai più.
Il pullman si inoltra nel Valdarno e si ferma a Cerreto Guidi, piccolo paese raccolto intorno all’imponente Villa Medicea. Nelle sale della villa, sotto le sue logge e tra gli alberi del suo giardino si incastonano opere d’arte contemporanea progettate appositamente per il sito dai nove giovani artisti selezionati per la mostra Outbound. Fuori dai luoghi comuni: Matteo Bertini, Federico Biancalani, Riccardo Brotini, Vittorio Cavallini, Nicola Cioni, Stefano Fiaschi, Silvia Galasso, Elisabetta Scarpini ed Enrico Vezzi.
Le installazioni si appigliano ad episodi ed atmosfere emanate dal luogo e ne elaborano gli spunti con nuovi linguaggi e messaggi.
La Villa Medicea, così trasfigurata ed interpretata, fa da scena alla performance Visita guidata ai fantasmi di Lorenzo Pizzanelli. La storia dell’edificio affiora dal passato attraverso i racconti di quattro personaggi, che intrecciarono le loro vite e le loro morti alle vicende dell’antico sito. Il tour propone una formula non comune: una visita alle persone, non alle cose di un tempo.
L’architettura non narra se stessa, ma prende voce attraverso le parole dei fantasmi che abitano tra le sue mura, presentati al pubblico dalla guida.
Lo spettatore è accompagnato in una visita attraverso lo spazio e il tempo per recuperare la consapevolezza del relativismo culturale e storico, in un incontro- scontro con illustri e meno illustri rappresentanti di varie epoche: il conte Guido, Cosimo l de’ Medici, la fidanzata di un fantomatico Alfredo ed Isabella de’ Medici.
La nostra “invincibile cultura occidentale”, come Pizzanelli ironicamente la definisce, che vorrebbe apparire talmente salda da non temere confronti con il diverso, risulta al contrario spiazzata dal paragone con i valori così eterogenei di momenti differenti della nostra storia. L’autore si diverte a seminare i dubbi più insidiosi su questioni considerate inespugnabilmente sicure. Persino su Leonardo da Vinci, o da Cerreto.
Poco prima che i turisti vengano fatti scendere dall’autobus, l’incontro tra una popolana cerretese e un notaio fiorentino degli anni venti del Cinquecento mette in luce la questione delle presunte origini del Genio, probabilmente vissuto con la madre Caterina fino a cinque anni proprio a Cerreto Guidi.
Il video che qui presentiamo si basa sulla performance Visita guidata ai fantasmi, ma non si limita ad esserne la semplice documentazione; Lorenzo Pizzanelli si appropria invece del linguaggio specifico del mezzo espressivo e elabora il girato per creare un’opera d’arte distinta da quella effimera dell’azione teatrale.
L’autore scopre le carte sin dalle prime battute: il video si apre con una sequenza slegata dall’evento performativo. Pizzanelli costruisce un personaggio invisibile, chiaramente un fantasma, la cui visione in soggettiva si identifica con la macchina da presa. Entra in un cinema, paga il biglietto di ingresso con le sue mani incorporee, accede alla sala ed emerge lo sguardo nello schermo, che si avvicina vertiginosamente per conquistare interamente l’inquadratura. Come un film nel film, parte la proiezione della Visita guidata, con un ritmo strutturato per accelerazioni e rallentamenti della visione.
Il personaggio invisibile riappare prima dell’ingresso dei visitatori nella villa e sposta il punto di vista, svelando una prospettiva a volo d’uccello sull’edificio e si rivela ancora negli ultimi fotogrammi, speculari a quelli iniziali.
Nelle parti di collegamento tra una sequenza narrativa e l’altra, Pizzanelli gioca d’atmosfera aumentando il volume della colonna sonora, fatta di battiti e sospiri legati da note distanziate. Anche durante le parti recitate, il montaggio ed i ritocchi in post-produzione permettono all’artista di evidenziare caratteristiche specifiche dei personaggi o di accentuare il contrasto tra le parole dette e le immagini visualizzate.
La discussione sull’eccezionalità della nostra cultura tra la guida turistica ed il Conte Guido si svolge in parallelo tra le sale della villa, il bancone di un bar ed una strada specchiante di vetrine, presunta riprova della superiorità della civiltà occidentale.
L’ansia del Conte Guido per l’arrivo dell’orda di turisti moderni martella nel rintocco delle campane in sottofondo e la confusione mentale si concretizza attraverso il gioco della macchina, che ruota intorno alla sua figura. Più tardi, mentre la Serva pulisce il tappeto sporco del sangue dell’amato Alfredo, il suo volto perde definizione e sbiadisce come la macchia che sta pulendo.
E la bellezza decantata di Isabella si fa umoristicamente realistica nella sovrapposizione dei tratti del ritratto della giovane e del volto truccato di Ugo Giulio Lurini.
L’urlo inaspettato di Isabella conclude la visita guidata, lasciando i turisti in sospeso. Rimane un punto interrogativo sul perché di un’interruzione così insolita e urgente, che spezza il filo narrativo. Eppure il finale fornisce una chiave di lettura per l’intera opera. Il dubbio. L’arte propone al pubblico delle domande. Ma non fornisce risposte univoche.
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Questo lavoro di Lorenzo Pizzanelli non ci porta solo a scoprire la storia visibile e quella nascosta della Villa Madicea di Cerreto Guidi. Ci conduce anche in un percorso attraverso le possibilità che ha il mezzo audiovisivo (in questo caso il video) di raccontare e descrivere utilizzando tutte le suggestioni e le capacità evocative dell’immagine, del suono, della parola.
La sfida era, qui, quella di illustrare didatticamente una storia, un‘architettura, un contesto, senza cadere nello stereotipo del documentario istituzionale sull’arte. Riuscendo a catturare l’attenzione e a fornire allo stesso tempo informazioni e spunti di riflessione, divertimento ed elementi critici.
Il lavoro di Pizzanelli ottiene questo risultato attraverso uno slalom fra generi diversi, armonizzati dalla figura del “presentatore” (o, se si preferisce, della guida) e mescolati con gli ingredienti degli effetti elettronici che, seppure usati con parsimonia, creano atmosfere rarefatte, animazioni gustose, un andirivieni significativo (tramite l’uso del colore) fra passato e presente.
Così Visita guidata ai fantasmi mescola l’inchiesta e la performance, il video d’artista e l’animazione (il ritratto parlante di Cosimo I, Granduca di Toscana), l’attualità – i giovani e i visitatori odierni – e la rievocazione in costume, la parodia televisiva e l’indagine poliziesca.
Il risultato, nei 25 minuti del video, provoca una salutare ginnastica mentale che consente di acquisire notizie, date, informazioni sulle vicende della (ri)costruzione della Villa e sui personaggi principali di queste vicende che abbracciarono vari secoli, dal XIII al XVI (dal conte Guido, antico proprietario, a Cosimo I appunto a Isabella de’ Medici), offrendo nello stesso tempo distanza critica e spunti di analisi dalle politiche architettonico-urbanistiche spregiudicate dei potenti fiorentini nel Cinquecento fino alle disastrose condizioni di lavoro di chi materialmente costruì la Villa, gli anonimi muratori, sfruttati in modo disumano.
Tutto questo non è ottenuto con la classica e anonima voce fuori campo, ma con dialoghi, osservazioni pungenti, micro-racconti , apparizioni, spesso anche con una punteggiatura sonora dissacrante (noioso…noioso… si sente dire mentre Cosimo I pontifica dalla cornice del suo ritratto). Ne risulta una circolazione d’aria fresca fra il passato e il presente, che rende quei lontani secoli una presenza viva, come se le polemiche, i problemi, le insofferenze divenissero – o tornassero a essere – fatti di cronaca e fossero, mutati i contesti, ancora i nostri; come se ne cogliessimo ancora la voce.
Un lavoro quindi, felicemente anomalo nel campo del video sull’arte e i beni culturali, in cui Pizzanelli ha saputo mettere a frutto la sua esperienza di artista e videomaker eclettico, dissacratore e attento ai fenomeni della comunicazione, coniugandola sapientemente con il progetto e con la performance svoltesi alla Villa Medicea.
La Villa Medicea è la vera protagonista di Outbound. Nel tentativo di sensibilizzare il pubblico verso un turismo culturale più responsabile, cerchiamo di porre l’accento sui Beni Culturali di alto valore storico artistico che hanno però la sfortuna di trovarsi fuori dai percorsi turistici.
La Villa di Cerreto Guidi è uno di questi. Decentrare i flussi turistici non solo evita i problemi di conservazione e di gestione dovuti alla presenza di grandi masse in luoghi strutturati per numeri molto minori di visitatori, ma favorisce anche la scoperta di aspetti nascosti del territorio.
Proprio per dare un segnale forte a sostegno del turismo responsabile, nel contesto di Outbound si inserisce la video-performance di Lorenzo Pizzanelli, da sempre sensibile alla tematica della mercificazione della cultura.
Da piazza Santa Maria Novella, nel cuore di Firenze, il 27 marzo 2004 parte un autobus l’autista invita i passanti a salire, per uscire dal centro fiorentino ed attraversare le colline del Valdarno. Li aspetta la Villa Medicea di Cerreto Guidi, da assaporare nelle varie sfaccettature individuate dai giovani artisti di Outbound.
I Fu-turisti guidati da Pizzanelli vivono il dialogo tra presente e passato. In un’ironica Visita guidata ai fantasmi.
Da Catalogo Outbound. Fuori dai luoghi comuni
The Cerreto Guidi Medici Villa in actually the main theme of Outbound. -in order to make the community aware of the responsible tourism dynamics, it is necessary to put the stress on less renown, even if not less important, heritage. The Villa is one good example. Decentralizing visitor’ itineraries avoids conservation matters, related to the high presence of people inside structures which were designed for much smaller numbers. Furthermore, it lets tourists discover the hidden aspects of region.
Just to give a strong message about responsible tourism, Outbound supports Lorenzo Pizzanelli’s video performance. The artist has always been sensitive to the problem of culture’s commercialisation and he created a new event especially for Outbound on March 27th, a bus will leave from Santa Maria Novella square, in the centre of Florence, carrying visitors directly to Cerreto Guidi; the artist will physically move tourists from hot spots to a significant peripheral location. Once at the Villa, tourists will be able to see the Sixteenth Century building through the eyes of the nine young contemporary artists and they will also assist to Pizzanelli’s guided visit to the ghosts living in building. For an ironic comparison between past and present.
Da Catalogo OUTBOUND. FUORI DAI LUOGHI COMUNI. Ed. Gli Ori Le Terre del Rinascimento 2004 pag. 22.